
L’arredamento
L’arredamento è «arte e la tecnica di conformare con vari elementi (divisori, mobili, suppellettili ecc.) gli ambienti interni al fine di renderli più funzionali e confortevoli». Questa tecnica mantiene, quindi, uno stretto e imprescindibile rapporto con l’attività di disegno degli spazi, che, a sua volta, non può fare a meno della progettazione degli arredi. Come tecnica progettuale, è definita anche architettura degli interni. La storia dell’arredamento si sviluppa di pari passo con la storia vera dell’uomo, come si può riscontrare dalla storia dell’arte o dei costumi di un popolo. È l’uomo a creare il suo ambiente e l’arredamento ed il mobilio appartengono direttamente alla sua coscienza ed a quel patrimonio spirituale che si è venuto gradatamente formando nel corso dei secoli.
L’arredamento in sé non è però considerato una vera e propria forma d’arte, ma piuttosto un insieme di arti differenti e di tecniche in un vasto campo che va da quelle maggiormente impegnative (come architettura, pittura, scultura) a quelle che richiedono un impegno più relativo e sono soprattutto una questione di gusto (ceramiche e mobili).
Studio dello spazio a disposizione
Lo studio della disposizione degli arredi, fissi o mobili che siano, è determinato da vari fattori, di natura sia estetica sia funzionale. In primis, l’utilizzo che ne verrà fatto, presupponendo l’utilizzo alla famiglia che lo utilizzerà, porta alla divisione dell’ambiente, ossia alla collocazione in pianta di quelle che sono le varie partizioni e i diaframmi (divisioni-non divisioni tramite pannelli, teli, vetri etc.) Successivamente alla divisione viene la collocazione degli elementi d’arredo e la decorazione dell’ambiente, la sua caratterizzazione in base a uno o più stili correlati tra loro, lo studio delle luci e dello spazio vitale, il dimensionamento ergonomico e la creazione di percorsi teorici per concretizzare una piacevole fruizione dello spazio.
I principali stili di arredamento
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Arredamento classico:
mobili antichi, preferibilmente artigianali, o quanto meno riproduzioni moderne di pezzi antichi. -
Arredamento rustico:
mobili di legni non pregiati e mattoni a vista richiamano le antiche case di campagna. -
Arredamento decorativo:
soprammobili e quadri sono elementi dominanti, che si richiamano tra loro e riempiono ogni spazio. -
Arredamento moderno:
materiali sintetici e superfici tecnologiche rendono questo arredo abbastanza freddo ma pulitissimo nelle linee. -
Arredamento contemporaneo:
linee pulite e colori chiari con richiami allo stile nordico; stile moderno ma con fusione di elementi in pietra o legno. -
Arredamento di design:
insieme di elementi di arredo progettati da noti architetti e oggetto di convegni e fiere tra cui il salone del mobile di Milano contenente sia ” interior design” sia di “exterior design“
Una citazione di Paolo Giardiello:
«Arredare è rendere agevole l’uso dello spazio; dotare lo spazio di attrezzature, strumenti, utensili necessari allo svolgimento delle attività umane e al soddisfacimento dei bisogni. Bisogni non solo primari, legati all’uso e alla risposta funzionale dei luoghi, ma che includono anche le necessità psicologiche, rappresentative e di identificazione con l’ambiente costruito. Secondo la definizione del vocabolario “arredo” significa “guarnimento, suppellettile” ed è proprio nella radice del termine “guarnire” che, se nella sua accezione di “guarnizione” è l’aspetto meno nobile di tale concetto – ornamento fatto con fiocchi, trine e fregi – nel senso di “guarnimento” invece contiene il principio di “fornire di cose necessarie, attrezzare”. Lo spazio architettonico e le attrezzature arredative sono quindi disponibili alla fruizione e il loro effetto va oltre il momento pratico del semplice appagamento di esigenze elementari in quanto l’arredamento determina una dimensione estetica del vivere quotidiano attraverso la forma stessa dell’abitare.»